Forte in Italia (un vero leader di mercato con una quota di copertura del 50%) vuole consolidarsi all’estero, specialmente in Francia e Stati Uniti. Gli aceti di Ponti – nelle strategie dell’azienda di Ghemme (Novara) – avranno infatti sempre di più una destinazione internazionale, contando già oggi su prodotti diffusi in 73 Paesi al mondo con una quota del fatturato ottenuto oltreconfine che si aggira intorno al 25% su ricavi complessivi che nel 2017 miglioreranno i risultati dell’anno scorso (122 milioni circa contro i 118 del 2016).
La società ha aperto negli anni scorsi due filiali commerciali, a Parigi e a New York, e nel 2018, spiega Giacomo Ponti, ad dell’azienda (nella foto qui di seguito) – “vogliamo consolidare questa nostra presenza”.
“A oggi – aggiunge – Ponti France e Ponti Usa sono delle start up, ma dimostrano la nostra volontà di costruire la strategia di medio e lungo termine proprio sulla crescita nei mercati esteri”.
In Europa, oltre alla Francia, rispondono bene mercati come quello portoghese, oppure i Paesi del Benelux, e sono nel “mirino” Germania e Svizzera. Ponti vende anche in Australia e in alcuni Paesi del Sud America, dove, come per esempio in Ecuador, sono registrati “fortissimi sviluppi”.
Dunque, l’internazionalizzazione è una delle chiavi di sviluppo per il futuro di Ponti, una delle più longeve aziende famigliari italiane, che quest’anno festeggia 150 anni di attività. Dato che, però, recenti studi e ricerche realizzati dallo storico Sergio Monferrini porterebbero ancora più in là nel passato, con un’attività della famiglia Ponti nell’aceto che risalirebbero al 1783, con un guadagno perciò di oltre 80 anni. “Presto – sottolinea Giacomo Ponti – inseriremo questa nuova data nel nostro logo. È una storicità che poche aziende al mondo possono vantare”.
In ogni caso, il traguardo per ora ufficiale dei 150 anni, nel 2017, è coinciso con una profonda riorganizzazione dell’azienda, con un rinnovato organigramma dirigenziale e nei ruoli aziendali, con un nuovo sistema operativo interno, investimenti in macchinari e avvio e studio di ulteriori linee di prodotto. Come a dire che 150 anni di attività non pesano perché il rinnovamento è all’ordine del giorno, unico modo possibile per riguadagnarsi eredità forti come quella di Ponti (nelle foto a seguire lo stabilimento di Ghemme nel 1910 e un premio internazionale nel 1911. Subito dopo due recentissimi messaggi pubblicitari).
Alla guida della società c’è il presidente Cesare Ponti, amministratori delegati sono Giacomo Ponti e sua cugina Lara. L’azienda oggi conta su sei siti produttivi che danno lavoro a circa 200 persone: l’Acetificio di Ghemme, lo stabilimento delle conserve di verdure, sempre a Ghemme, l’Acetificio nella frazione Dosson, a Casier (Treviso), l’Acetificio di Anagni, l’Acetaia di Vignola (nel cuore della zona di produzione dell’Aceto Balsamico di Modena Igp), l’Azienda montana Achillea. Quest’ultima dimostra l’attenzione riservata da Ponti alla richiesta crescente di biologico. Achillea (a Paesana, in provincia di Cuneo) è stata acquisita nel 2008 ed è specializzata dal 1980 nella produzione biologica di Aceto di mele, succhi di frutta e conserve. Si tratta oggi del polo produttivo biologico del Gruppo Ponti, che può così contare su una competenza di lunga data. “Le origini agricole e l’identità familiare restano vive nel nostro dna – commenta Giacomo Ponti – e sono da sempre il principale motore del nostro sviluppo. Rispondere alla crescente richiesta di aceto biologico da parte dei consumatori significa per noi coniugare la nostra competenza ultracentenaria nella selezione delle materie prime, arricchita dall’esperienza di Achillea con le tecnologie più innovative nei processi produttivi, alla ricerca continua dell’eccellenza”.