Ci voleva lei per lanciare sui mercati esteri il gruppo caseario Pugliese Conrado, di Lauriano, in provincia di Torino, fino a poco tempo fa azienda affermata soprattutto in Italia, in particolare nel Nord-Ovest e nelle regioni centrali, ma con presenze significative in Veneto, Puglia, Campania, e ora con programmi di lancio anche in Sardegna e Sicilia. "Con lei abbiamo spiccato il volo all'estero", dice Carlo Radicci (nella foto al fondo dell’articolo), 60 anni appena compiuti, cavaliere della Repubblica e tra i fondatori e ad dell'azienda, specializzata nel private label (che rappresenta oggi il 15% della produzione, per i principali marchi della Gdo, valore, però, dimezzato rispetto a un recente passato) e soprattutto coi propri brand (75%). La sottolineatura di Radicci è per dire che la prima risorsa per un'azienda è nelle persone che ci lavorano. Anche per internazionalizzare. Poi, vengono le strategie…
La "lei" è Simona Radicci (nella foto al fondo dell’articolo), giovane export-marketing manager del Gruppo, figlia di Carlo, esterofila per vocazione. Non è solo l'amore di un padre a spingerlo a parlare così della figlia. Ci sono i risultati. Nel giro di quattro anni, da quando lei è entrata in azienda, il caseificio vende i suoi prodotti in Francia, Svizzera, Spagna, Polonia, Austria, per l'Europa; e in Giappone, Corea, Singapore, Hong Kong, Shanghai, per l'Asia. Il grosso dell’export dipende dal Giappone, dove, tra l’altro, è in ballo la sigla di prossimi importanti contratti. E poi il caseificio vende negli Usa e anche in Brasile (l’operazione è alle prime battute).
E' un connubio di eccellenza tra Puglia e Piemonte il Gruppo caseario Pugliese Conrado, da oltre quarant'anni operante nel Torinese e produttore di una ricca gamma di formaggi freschi a pasta filata (col marchio Caseificio Pugliese) e freschi a pasta molle (col brand Conrado). All’estero, di questi prodotti, vanno bene soprattutto la mozzarella, il formaggio della linea pizza, il tomino piemontesino, le crescenze, le burratine e la ricotta. E ora l’azienda sta portando nel mondo anche i suoi formaggi di capra col marchio Spega. L’export oggi riguarda il 5% del fatturato globale (arrivato a 48 milioni nel 2012, pressappoco come l’anno precedente) mentre era al 2% nel 2011. “Nel 2009 – racconta Carlo Radicci – ci stavamo affacciando sul mercato francese. Con Simona abbiamo bypassato l’idea di appoggiarci a una rete di agenti esterna. Valigetta in mano, mia figlia ha cominciato a girare per i Paesi asiatici, a partecipare alle fiere di settore, per contattare direttamente importatori, distributori, fornitori di ristoratori. Innamorati della nostra azienda, avevamo tanta voglia di crescere”.
Da subito, e lo immaginavano, il gruppo caseario torinese, nato da una famiglia pugliese (da cui il nome dell’azienda), originaria di Gioia del Colle (Bari), si trova davanti a competitor che sono dei colossi multinazionali. “Ma la sfida più difficile – sottolinea Simona Radicci – è stata ed è ancora oggi quella di far apprezzare nel mondo la qualità italiana, i prodotti con vero latte”. “Una qualità – aggiunge il padre – che ha anche un certo prezzo”. In molte parti del mondo è stato diffuso tra i consumatori un certo gusto della mozzarella, per esempio, che non è quello della mozzarella vera. Così nel fare i commercianti bisogna anche fare gli educatori del gusto: “C’è chi ci chiede l’impossibile, ad esempio una mozzarella che fili a freddo o che questa sia di un bianco sbiancato”.
Ed ecco la parola, dunque, decisiva, nelle strategie export del caseificio torinese: “castomizzare” i clienti esteri, “che significa – spiega Simona Radicci – capire le esigenze del cliente senza snaturare il nostro Dna e diventare così bravi da far apprezzare un prodotto diverso dai gusti acquisiti, proponendo ricette di italianità”. Il gruppo caseario – che ha acquisito nel la torinese Conrado e la Spega – opera verso gli oltre 4mila clienti con politiche di fidelizzazione, anche nei confronti della clientela estera, favorendo le visite aziendali nel tecnologico stabilimento di Lauriano, aperto nel 2006, e puntando a partnership fondate su consolidati rapporti.
Una missione estera richiede tempo e preparazione. “La prima cosa per noi – dice la export manager – è studiare il Paese dove si vuole approdare. Per esempio, noi studiamo il Brasile da più di un anno. Abbiamo cercato di capire quali sono i nostri competitor sul luogo, tra multinazionali e presenze italiane. Poi abbiamo sondato come funziona la burocrazia, e dopo ancora è stata la volta di verificare le potenzialità dei nostri prodotti sul campo e abbiamo partecipato a una fiera a San Paolo”. Uno dei passaggi più importanti dell’export del gruppo caseario torinese è stata l‘adozione del congelamento con azoto liquido dei propri prodotti per garantire all’estero la stessa freschezza del momento di produzione.
“La qualità – sottolinea Carlo Radicci – è l'ambiziosa missione che abbiamo sempre perseguito, investendo in ricerca e sviluppo, credendo fortemente nella qualità dei nostri formaggi e nella capacità di tutte le persone che da sempre fanno parte di questo gruppo". Oggi il gruppo caseario Pugliese Conrado dà lavoro a circa 200 persone. Non sono escluse future assunzioni, soprattutto nell’ambito commerciale e del marketing.
Allo stabilimento di Lauriano (Torino), ogni giorno 40 aziende agricole piemontesi selezionate conferiscono oltre 200 tonnellate di latte, di cui il 90% di alta qualità – dice Fabio Comaschi, responsabile della produzione – La movimentazione della materia prima e la produzione sono completamente computerizzati, senza tralasciare l'importanza dell'intervento umano in particolari fasi della lavorazione e per determinati prodotti. La tradizione e l'artigianalità convivono dentro uno stabilimento all'avanguardia, industriale e automatizzato”. Presto entrerà in funzione anche un robot, un braccio antropomorfo per il taglio dello stracchino. “Negli ultimi 5-6 anni – conclude Comaschi – sono stati fatti grandi investimenti. Abbiamo circa 50 chilometri di tubi d’acciaio”. E accanto alla produzione, un laboratorio d’analisi vigila su qualità, prodotti e processi di produzione.
Il sito del Gruppo caseario Pugliese Conrado